Immaginate per un momento, in una via della centralissima Milano,un angolo di pace, un vero piccolo scrigno di tesori e bellezza.
Villa Necchi Campiglio fa parte del circuito Case Museo, dove ad arricchire il patrimonio storico culturale di Milano, donatori della ricca borghesia rendono possibile la visita in questi luoghi privati, ora aperti a tutti.
La storia di questa villa ha come protagonisti Angelo Campiglio e le sorelle Necchi che, originari di Pavia, cercarono un'abitazione a Milano.
Trovata la zona, alberata e tranquilla, e comprata l'area nel 1930 il progetto fu affidato a Piero Portaluppi, altro importante protagonista di questa storia e nella storia dell'architettura italiana.
I proprietari, attivi nell'impreditoria di produzione di ghise smaltate e le famosissime macchine da cucire, lasciarono carta bianca a Portaluppi per quanto riguardava il budget e lui scelse di usare uno stile architettonico di concezione nuova e modernissima, il razionalismo italiano.
La casa fu concepita come sede raffinata ed elegante, sia per lo stile che per le attrezzature, che per l'epoca erano davvero eccezionali, ad esempio la piscina riscaldata, i citofoni, i montavivande e i vari telefoni interni.
La villa, oltre a essere un'opera d'arte in sè, è ricca di importanti collezioni di dipinti, arte decorativa, sculture e arredi.
la Villa nel corso della sua esistenza ebbe un cambiamento di stile importante dal 1938, ad opera dell'architetto Tomaso Buzzi, che secondo il gusto del periodo si allontanò dallo stile essenziale e minimale di Portaluppi per utilizzare uno stile ispirato al Settecento, decisamente più ricco ed elaborato.
Angelo Campiglio morì nel 1984, le sorelle Nedda e Gigina nel 1993 e 2001.
Non avendo eredi, le sorelle decisero di lasciare la loro casa al Fai, Fondo Ambiente Italiano e grazie a questa preziosa donazione e a un importante restauro finito nel 2008 , la Villa ora è visitabile tutto l'anno con visite guidate e in autonomia.
Lidia Arrigoni
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