GLI SCORPIONI
Cominciamo con il ribadire, come abbiamo fatto per i ragni , che gli scorpioni non sono insetti ma ARTROPODI, come le aragoste o i gamberi e, a differenza degli insetti, hanno quattro paia di zampe anziché tre paia .
Dopo questa doverosa precisazione occorre ammettere che tra i piccoli animali è difficile ritrovarne uno che incarni più dello scorpione, nell’immaginario collettivo, la cattiveria e l’astuzia a fini malvagi . In effetti è una fama meritata: non hanno paura di niente e mettono paura a molti, uomini e animali, i quali sanno per istinto, come di fronte ad un calabrone, che quell’aculeo pronto a colpire , di sicuro tanto bene non può fare!
Per gli antichi Cinesi incarnava la malvagità pura, fine a sé stessa, per i Persiani era il tirapiedi del diavolo, mandato sulla terra a distruggere la vita attanagliando i testicoli del sacro toro fecondatore dell’Universo.
I Greci imputavano la morte di Orione alla puntura di uno scorpione. Quindi sin dall’antichità questo animale è stato odiato e temuto e quindi sicuramente cacciato ed ucciso, senza tener conto del grande contributo da sempre ha profuso il nostro soggetto nel controllo degli insetti ed in alcune specie africane, addirittura nel controllo di piccoli roditori. L’aspetto esteriore, simile in tutte le specie del mondo, ci è tramandato addirittura dalla preistoria, solo le dimensioni si sono ridotte per meglio adattarsi al nuovo clima.
Tralasciando qui le specie più grandi e pericolose ( in tutto il mondo sono una ventina, diffuse nella fascia tropicale), parleremo del piccolo scorpione nostrano che si è meritato un nome specifico personalizzato ovvero: Euscorpius italicus lungo fino a 5 cm . Ha la brutta abitudine di infilarsi nelle abitazioni, soprattutto in campagna e di soggiornare addirittura nelle scarpe o sotto le coperte! (chi ama l’agriturismo faccia tesoro di queste notizie)
Comunque per nostra fortuna il piccolo scorpione italico non è affatto pericoloso.
Se accidentalmente ci dovesse pungere, il dolore avvertito è come quello di una puntura d’ape, ma l’impressione è molto maggiore in quanto la fama e le possibilità ridotte di incontri ravvicinati, ingigantiscono gli effetti dell’incontro stesso.
La storia cambia invece se, accidentalmente, veniamo punti dallo scorpione della Linguadoca, comune nella Francia meridionale, in Spagna e Nord Africa: lungo fino a 9 cm., di colore giallo ambra (lo scorpione nostrano è nero lucente) con la sua puntura provoca un forte dolore , con edema locale ed in
PARTICOLARE DEL PUNGIGLIONE soggetti debilitati o geneticamente predisposti allo shock anafilattico può provocare una sincope.
Curiosamente il comportamento degli scorpioni è simile in tutte le specie: sono attivi cacciatori notturni che predano all’agguato ed addirittura riescono a catturare al volo ed in piena oscurità degli insetti, appunto “volanti”, individuandone la traiettoria per mezzo di sensibili peli posti sulle chele.
Dopo la cattura la preda viene ripetutamente punta con l’aculeo caudale e, come avviene per i ragni, predigerita dagli ENZIMI presenti nel veleno e quindi risucchiata come un brodo nutriente.
La madre usa questo brodetto per “allattare” i piccoli che, a differenza di molti altri animali, non vengono abbandonati al loro destino dopo la nascita ( es: insetti o pesci), ma accuditi amorevolmente per alcune settimane, durante le quali vengono portati sul dorso della madre negli spostamenti e sullo stesso dorso si rifugiano al minimo segnale d’allarme! Il rituale d’accoppiamento è sicuramente uno dei più curiosi e spettacolari in Natura, avviene sempre di notte ed è quindi difficile da osservare.
Maschio e femmina, generalmente solitari e con un forte istinto predatorio e cannibale, in questa circostanza non si aggrediscono ma….quasi, tenendosi per le chele avanzano ed indietreggiano nervosamente, nella loro arena d’accoppiamento. Sembra il maschio il soggetto più motivato ed in effetti il motivo c’è: deve convincere la femmina a raccogliere FEMMINA GRAVIDA lo sperma precedentemente depositato su un sassolino o su uno stecco o dentro la tana, appositamente predisposta e prima di lasciarsi convincere la femmina saggia la vigoria e la resistenza di questo maschio.
Una volta convinta e fecondata, nel 25 – 30 % dei casi la stessa trasforma il maschio in fonte di proteine nobili….divorandolo.
Un’ultima curiosità: a differenza di tutti gli altri ARACNIDI ed insetti che hanno le cellule nervose disseminate in tutto il corpo, gli scorpioni hanno un grappolo di neuroni proprio dove ci si aspetterebbe di trovarli: nella testa.
Primitivi sì, ma evidentemente con una biologia talmente ben riuscita che la NATURA non ha ritenuto di modificare granchè dal primo esemplare nato a quelli dei giorni nostri.
Quest’ultima constatazione mi suggerisce un parallelo, infatti se penso a quali strabilianti evoluzioni e trasformazioni ha subito l’uomo dai primi ominidi all’Homo sapiens sapiens, probabilmente il risultato sin qui raggiunto è ancora lontano dalla perfezione...
Maurizio Teruzzi
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