il foglio scientifico
Torrione e Orologio a Cassina De' Pecchi (MI)
Dialoghi da un datato film Western: “ Da qui a Tucson ci sono 3 giorni di cavallo”; tra due Pellerossa: “ sono tre lune che non cacciamo un bisonte; ed ancora: “ Sono vecchio ormai, ho passato molte primavere.
Tutte queste affermazioni hanno in comune la ricerca della precisione nella misurazione del Tempo, sono per così dire “ orologi virtuali”, in quanto cercano, rapportando lo spostamento di un corpo ( il cavallo), di un astro (la luna) o di una stagione ( la primavera) allo scorrere del tempo, che è una sensazione innata, in quanto lo stesso battito del nostro cuore ci ricorda ad ogni istante che il tempo passa: “TEMPUS FUGIT”!
Fin dalla preistoria è evidente che il sorgere e tramontare del sole è stato considerato come una sorta di orologio “ante litteram” . In ultima analisi è dunque la rotazione della nostra vecchia Terra a determinare una delle più importanti unità di misura del tempo: il giorno, il quale si divide a sua volta in due parti distinte, ovvero: il dì e la notte.
Già, è proprio così, per giorno si deve intendere l’arco completo delle 24 ore, composto da ore di luce ( il dì) e ore di buio (la notte).
Chiarito questo punto base, parliamo dunque del giorno, ovvero il periodo di tempo che la Terra impiega a compiere una rotazione completa attorno al proprio asse. Questa è una spiegazione semplicistica perché, se il punto di riferimento è il Sole (giorno solare), la rotazione avviene in 24 ore quasi esatte, ma se il punto fisso considerato sono le stelle, ad esempio la stella Polare, il giorno risulta essere di 23 ore, 56 minuti, 4 secondi cioè più corto di circa 4 minuti.
Verrebbe da pensare che convenga adottare il giorno Sidereo, così si chiama il periodo di tempo riferito alle stelle, per “risparmiare” 4 minuti al giorno.
In ogni caso il tempo terrestre scorre comunque sempre alla stessa velocità, solo se la nostra Terra si mettesse a viaggiare a velocità prossima a quella della Luce, il tempo rallenterebbe realmente in base al principio della relatività generale di Einstein, ma questo discorso ci porterebbe inevitabilmente fuori tema.
Dunque, il tempo medio di rotazione su sé stessa, determina sulla Terra la misura base del tempo: il giorno di 24 ore e tutti i relativi sottomultipli, inventati per comodità e per rendere sempre più precisa la misurazione e dunque programmabile il tempo a disposizione. Da qui il secondo, ovvero la 86400esima parte del giorno solare, il minuto, le ore…ecc.
Altre misure importanti del tempo sono l’anno solare ( o tropico) e l’anno sidereo. Anche qui la differenza sta nel punto fisso di riferimento, vale a dire per l’anno solare la misurazione avviene tra due passaggi consecutivi tra i solstizi d’estate o d’inverno o tra due equinozi, di primavera o d’autunno e vale 365 giorni, 5 ore, 48 minuti, 46 secondi.
L’anno sidereo, invece, viene misurato sulla base di una rivoluzione terrestre completa , cioè tra due ritorni consecutivi del Sole, nel suo moto apparente, nella stessa posizione tra le stelle ( ad esempio la stessa posizione nella costellazione del Sagittario). Detto periodo è di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti, 10 sec. La differenza di circa 20 minuti si spiega con il fenomeno della “precessione degli equinozi” per il quale ogni anno solstizi ed equinozi si verificano un po’ prima che la Terra abbia compiuto una rotazione completa attorno al sole. Appare ovvio che per l’uso pratico, agricoltura per prima, ma anche turismo e lavoro in genere, si adotta l’anno solare come riferimento , ma essendo tale periodo formato da un numero non compiuto di giorni, ecco un artificio molto utile: l’anno civile, ovvero la forzatura artificiale dell’anno solare in 365 giorni, con l’accumulo dei minuti residui fino al 4° anno dove vengono restituiti, esattamente all’ultimo giorno di febbraio, per recuperare tale forzatura ed evitare disguidi anche notevoli nelle convenzioni internazionali.
In tutto il mondo esistono infine i calendari che, seppure in forme diverse e per pura convenzione, scandiscono il passare del tempo e ce lo rendono usufruibile e programmabile.
Il tempo resta comunque un grande enigma: quando è cominciato e perché? Avrà una fine? Perché scorre proprio a questa velocità? Scorre solo nella direzione del futuro?
Queste domande sono scritte nella mente collettiva dell’Umanità e certamente prima o poi l'uomo ne scoprirà i segreti.
Graziano Spada
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