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Immagine del redattoreLogos by Acada-Arkys

IL TOPORAGNO



Nella mia lunga ed assidua frequentazione di ambienti naturali per l’osservazione diretta della flora e della fauna minore, pochi sono gli animali, piccoli e grandi che sono sfuggiti all’occhio allenato dell'appassionato di natura.

Tra questi c’è il toporagno, non perché non l’abbia mai avvistato, anche se in verità pochissime volte, ma in quanto le sue apparizioni sono talmente fugaci che, anche se l’osservatore è ben mimetizzato e non viene sorpreso dal soggetto, questi ha una tale velocità di movimento che il fissare lo sguardo su un’azione dello stesso risulta alquanto difficoltoso. Fotografarlo, poi, in ambiente naturale è quasi impossibile se non con l’ausilio di diavolerie elettroniche come le trappole a fotocellule che fanno scattare macchina e flash al passaggio dell’animale.Tornando al nostro soggetto:a cosa è dovuta tutta questa frenesia?

Alle dimensioni:, essendo tra i più piccoli mammiferi esistenti, il metabolismo obbliga il nostro toporagno ed i suoi simili, ancora più piccoli come il “toporagno nano” (Sorex minutus) ad un’attività frenetica soprattutto per la ricerca del cibo, carburante necessario ad intervalli ravvicinati per non incorrere nel pericolo di morte. Nel periodo invernale, i toporagni non cadono in letargo, come la maggior parte dei piccoli mammiferi, proprio a causa del continuo bisogno di nutrimento che viene assunto ad intervalli di 3, 4 ore al massimo. Oltre tali limiti vi è la morte certa.

Un po’ di dati e misure: lunghezza max 85 mm, coda max 55 mm, peso max 15 gr, gestazione 30 giorni con 3-4 parti all’anno di 5-7 piccoli, ciascuno; maturità sessuale ad 1 anno, età massima 2 anni, habitat : dalla pianura alla media montagna in boschi e prati preferibilmente in ambienti umidi e ossigenati.

Date le dimensioni minute si può essere portati a pensare ad un piccolo e pacifico topolino, quasi un peluche!

Niente di più sbagliato, il toporagno è uno degli animali più feroci ed aggressivi, in special modo con i propri simili che non esita ad attaccare ed a divorare se incontrati accidentalmente nel proprio territorio di caccia.

Io stesso ho avuto personalmente modo di verificare tale caratteristica quando, per osservare da vicino un esemplare, non ho esitato, armato di guanti in cuoio, che porto sempre con me, ad afferrare un esemplare, sorpreso all’uscita della tana.

L’immediata reazione con reiterati morsi al guanto e gli squittii, di un’intensità insospettata, date le piccole dimensioni del soggetto, mi hanno sorpreso e diciamolo anche intimorito , obbligandomi a lasciare la presa!

Tale incontro, purtroppo, non si è più ripetuto! Detto per inciso, la saliva del toporagno è velenosa, ecco l’origine del nome volgare, e se nell’uomo al massimo può solo far gonfiare un dito, per un insetto o un grosso lombrico risulta letale.

Altra caratteristica peculiare è rappresentata dalla punta dei denti, per altro aguzzi e numerosi (ben 32, come negli esseri umani!), tinta di rosso , chissà per quale alchimica genetica.

Altro comportamento esclusivo è l’estroflessione di un tratto dell’intestino retto per leccarlo, procurandosi forse colonie di batteri utili alla loro velocissima digestione.

Ottimi scavatori, vivono in tane da loro stessi costruite e nelle quali portano immediatamente le prede catturate per poterle consumare senza l’assillo della difesa da predatori, quali mustelidi e volpi. Questi ultimi vengono comunque tenuti a distanza anche dall’odore emesso da apposite ghiandole addominali che rendono poco appetibile il boccone con le loro poco gradevoli emissioni.

Quest’arma non sembra però essere efficace contro i gufi che risultano così degli agenti limitatori della specie.

Grandi distruttori di insetti da un lato, sono utili all’agricoltura, ma, se disponibile, non disdegnano la frutta, sia selvatica sia non. I danni arrecati sono sicuramente inferiori ai benefici che procurano, quindi anche questo piccolissimo ed elusivo mammifero, nel suo, è il caso di dirlo, ‘piccolo’, contribuisce all’equilibrio naturale.


Maurizio Teruzzi



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