I MOTI MILLENARI TERRESTRI ( 1^ PARTE)
Cosa sono i moti citati nel titolo? Forse moti carbonari che si ripropongono a cadenze millenarie? Oppure moti di particelle subatomiche in viaggio da sempre attraverso lo spazio?
Niente di tutto questo, i moti millenari della Terra sono quei movimenti che il nostro bel Pianeta compie sotto l’influsso gravitazionale combinato di Sole, Luna e di tutti gli altri pianeti del nostro sistema solare.
Passiamoli in rassegna e stupiamoci della loro complessità e perfezione.
Moto di rotazione, attorno al proprio asse.
Questo movimento determina la durata del giorno e della notte ed è il più breve,
infatti si compie in circa 24 ore e qualche minuto.
Minuti che sommati tra loro, ogni quattro anni, fanno guadagnare al breve febbraio
addirittura un giorno completo.
Moto di rivoluzione, attorno al Sole.
Questo movimento determina le stagioni, si compie in un anno e qualche minuto (tranne negli anni bisestili, come spiegato al punto 1)
Equinozi di primavera e d’autunno, solstizi d’estate e d’inverno sono le tappe fondamentali di questo moto. Infatti alla loro scadenza, per convenzione, iniziano e terminano le stagioni .
A questo punto una sosta di riflessione: i moti dei punti 1 e 2 sono gli unici che l’uomo misura su basi cosmiche, ovvero il tempo che intercorre tra due albe e due tramonti o tra il solstizio d’estate e l’equinozio d’autunno è cadenzato dal movimento della Terra attorno al proprio asse e dalla rivoluzione della Terra stessa attorno al Sole.
Perciò queste non sono misure artificiali o convenzionali, a differenza invece dei decenni, dei secoli, dei millenni, misure, queste, in base 10 semplicemente perché l’uomo ha...dieci dita! E dalla notte dei tempi ha trovato comodo usare le stesse come un pallottoliere “ante litteram” avendole sempre al seguito!
Ma torniamo ora ai moti terrestri che non sono certamente esauriti con la rotazione e la rivoluzione, anche se, ad onor del vero, restano sicuramente i moti fondamentali, almeno nel breve periodo.
Precessione luni-solare o degli Equinozi: l’attrazione gravitazionale che Sole e Luna esercitano sulla linea del nostro Equatore in modo più marcato che sulle altre parti del globo, tende a far raddrizzare l’asse terrestre che, come noto, è invece inclinato di circa 23°rispetto al piano (eclittica) dell’orbita attorno al Sole.
A questa forza si oppone l’effetto giroscopico della rotazione della Terra attorno al proprio asse, come una trottola che, se urtata, tende a raddrizzarsi e continuare a ruotare con la stessa inclinazione antecedente all'urto.
La somma delle due forze (gravitazionale e giroscopica) fa sì che l’asse terrestre Nord-Sud descriva nello spazio un movimento a doppio cono , con il centro di rotazione posto al centro della Terra.
Una precessione luni-solare completa avviene in circa 26.000 anni.
Nutazioni: l’azione gravitazionale luni-solare non può essere costante in quanto i tre astri (Sole- Terra –Luna) cambiano continuamente le loro reciproche posizioni nello spazio.
Questo variare di posizione fa sì che il disegno dei due coni contrapposti, creati dalla precessione luni-solare (punto 3) non sia liscio , ma leggermente ondulato, con periodi di circa 18 anni tra un’onda e l’altra.
L’effetto finale più marcato della precessione luni – solare è che ogni 13.000 anni il Polo Nord sarà indicato, ad un osservatore terrestre, da una stella diversa.
Attualmente tale stella è la Stella Polare; tra circa 13.000 anni sarà la Stella Vega. Questo spostamento dell’asse terrestre è già in atto, lo è da sempre, ma i tempi cosmici sono talmente lunghi rispetto alla vita del singolo individuo che nessun uomo potrà mai documentare il passaggio del “Testimone del Nord” tra Stella Polare e Stella Vega.
Un altro effetto prodotto dai movimenti sopra descritti è il mutamento, impercettibile, ma costante, delle stagioni, (al netto dei mutamenti climatici di origine antropica tanto in auge in questo periodo!) in quanto la variazione dell’inclinazione dell’asse terrestre espone la superficie del globo al Sole in maniera tale che i raggi dello stesso arrivano, ad esempio, perpendicolari alla superficie terrestre laddove prima arrivavano più inclinati.
Di conseguenza ci sarà un aumento della temperatura media in quella zona a scapito della zona corrispondente nell’emisfero opposto quindi, come al solito, le Leggi Naturali sanno trovare perfettamente e in maniera automatica il loro equilibrio. Ogni eventuale intervento esterno è solo un disturbo e può solo danneggiare questi mirabili meccanismi.
L’argomento trattato in questo articolo, pur nella forma estremamente semplificata e divulgativa nella quale è stato proposto, è veramente troppo vasto, di conseguenza, a chi avrà la curiosità e la pazienza di attendere il prossimo numero del nostro periodico, illustrerò gli altri moti millenari terrestri, non meno fantastici e sorprendenti.
Graziano Spada
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