Finalmente anche in Italia arriva il reddito di cittadinanza. In una società conservatrice come la nostra, questa misura è un fatto rivoluzionario. Lo Stato pensa ai poveri, diventa Stato seriamente. Sicuramente il reddito arriverà anche a qualche solito furbo, ma nel complesso non dobbiamo dimenticare che è indispensabile. Per salvare le apparenze si parla di aiuto, ma anche di esortazione al reinserimento lavorativo: si sa, però, benissimo che allo stato attuale delle cose, il reinserimento è un miraggio. Il lavoro manca e se non si mette mano seriamente a opere di pubblica utilità (evitando, ovviamente, favori alle grandi imprese) il lavoro continuerà a mancare. La globalizzazione (questa globalizzazione, fatta da pirati) ha distrutto la classe artigianale, la piccola impresa, e quindi la piccola-media borghesia. I beni non mancano, anzi abbondano, perché arrivano da Stati che non hanno nessun welfare. La Finanza ha annientato il prodotto locale medio, gettando sulla strada numerose famiglie. Il reddito, che potrebbe anche essere chiamato sussidio, è una boccata d’ossigeno in attesa di tempi migliori. Tuttavia è inutile farsi illusioni, siamo alle soglie di un mondo orwelliano, dove a dirigere le cose sarà un gruppo sempre più ristretto formato da chi può accedere ai capitali. Il resto sarà gregge. Questo gregge non sarà mai in grado di ribellarsi, ma è bene non provocarlo troppo. Il reddito serve anche a tenerlo buono. Ne verranno benefici per i consumi, oggi in calo grazie allo strangolamento del potere d’acquisto, tranne nelle alti classi borghesi, legate al carro dei fenomeni finanziari (in certi casi tesaurizzati dal ricorso a una tecnologia raffinata alla quale la Cina non è nelle condizioni ancora di arrivare). Certi prodotti (come le automobili, ad esempio) sono inchiodati alla globalizzazione occidentale (di cui, si sa, il Giappone fa parte). Esiste, oggi, un mondo di consumi che ne sfrutta un altro, ricco di risorse umane, di uomini costretti da secoli alla parsimonia e abituati a lavorare come automi. Fin quando andrà avanti così, i meno fortunati (gli Occidentali appartenenti alle classi più basse, i migranti) hanno diritto alla sopravvivenza. Un buon governo attuale deve sapere almeno amministrare questo fenomeno. (Debora Locati)
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LOGOS è una pubblicazione di varia umanità. Contiene interventi originali su diversi argomenti. Scopo è aprire un dialogo fra lettori, il più possibile ampio e approfondito, nel rispetto dei valori civili e culturali che l'Umanità sa esprimere con sentimento e ragione.
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