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Roma ultima profezia

Aggiornamento: 24 feb 2020




Divina creatura, leva del mondo,

così, su due piedi, come in un sogno,

basti tu sola, sorgente,dal fondo,

di questa Regina sentiamo il bisogno.


Ebbri di Storia i tuoi figli migliori,

l’ultimo grido tra i più cari tesori,

Ave Cesare, ma è Roma nei cuori,

sacro il luogo ove li colmi di onori.


Ma la Ruota non gira in vena di grazia,

Romolo e Remo pur ci hanno provato,

freme la Lupa, ahimè, poco li sazia,

sul Lungotevere sotto il cielo stellato.


Spirito Santo,alla più bella del Reame

hanno piegato la schiena e l’orgoglio,

le glorie di un tempo or fatto strame

da spaventare persino Bergoglio.


Quella che era magìa fiorita

si fa fatica a trovarla per sorte,

I nuovi barbari l’hanno colpita,

ma per fortuna non certo a morte,


perché se il lascito delle sette chiese

ancora volge al vialone alberato,

sette vite ha Roma, e non per un mese,

ma con la spada e lo scudo fatato.


Riluci più forte e non per un poco,

È tuo il futuro, Sant’Angelo scorgi,

Monta i cavalli, colpisci col fuoco,

Ancora la Fiaba, Roma, Risorgi!


Franco Matacchioni


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