Il temerario
Mentre guardava lo scorrere limaccioso del fiume sottostante, Alcide, con una grossa pietra legata al collo, si sentì chiedere da un vigile urbano dove mai avesse preso quel che teneva fra le mani.
L’uomo, un cinquantenne dall’aria disperata come ce ne sono tanti, rimase sorpreso dalla domanda e rispose quasi farfugliando:
“È una pietra che ho trovato nel cantiere qui vicino”.
“Ah, bene, rispose il vigile. Le devo fare una multa e non sarà neanche tanto lieve”.
E cavò fuori un libretto sul quale era deciso a scrivere tutto quanto. Amava la sua bella grafia, se ne compiaceva e apprezzava le occasioni per esibirla a se stesso e ai suoi superiori.
Alcide fece un passo indietro e guardò il vigile non credendo ai suoi occhi.
L’uomo della legge un po’ s’impietosì dal fare del nostro eroe e decise di essere collaborativo.
“Guardi, le faccio una multa ridotta. Lei va e la paga subito. Poi fa una richiesta con tutti i crismi e vedrà che quel sasso glielo daranno. Magari anche uno più grande”.
“Ma io sono debole. Non ho mai fatto tanto esercizio fisico. Una pietra più grossa non riuscirei a portarla. Già questa mi ha creato problemi”.
“Beh, ma il cantiere ne ha di più piccole”.
“Pietre più piccole di questa potrebbero crearmi altri problemi. Ad esempio potrei non andare a fondo nell’acqua come forse vorrei”.
“Nell’acqua, chiese il vigile, nell’acqua del fiume?”
“Già”.
“Ma il fiume è profondo al massimo due metri. Sa, per via della cava che sta accanto al cantiere. Inoltre è molto inquinato a causa delle molte industrie che vi versano di tutto. Lo fanno di notte, come i ladri, ed è difficile scoprirle. Sa, la notte noi vigili dormiamo”.
Ad Alcide non andava di pagare la multa.
“Aspetti, disse al vigile. Riporto il sasso dove l’ho trovato”.
“Sicuro di ricollocarlo al posto giusto, quello originale intendo”.
“Ritengo di sì. Ho buona memoria, la sola cosa buona che m’è rimasta”.
Il vigile non accettò la proposta di buon grado. Aveva già cominciato a scrivere: come avrebbe giustificato l’interruzione?
Perbacco, però il dovere era il dovere! Al richiamo di questa parola, si fece tutto d’un pezzo, alzò il mento e fissò Alcide con occhi di ghiaccio. Infine, disse sicuro di sé:
“Una piccola multa gliela devo comunque fare. Per asportazione illecita di un bene comune. Lei, insomma, un reato l’ha commesso. Il fatto di ammetterlo e di restituire il bene lo attenua, ma non lo elimina. Pagando subito, poi, la cifra sarà molto lieve. Ma guardi che mi assicurerò delle sue buone intenzioni. La seguirò passo dopo passo nella restituzione della refurtiva”.
Alcide quasi lo ringraziò. Insieme andarono a riportare la grossa pietra dove era stata trovata, o meglio da dove era stata asportata. Nel fare il tragitto, l’uomo pensò che purtroppo un’altra giornata era andata persa.
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