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Museo della scala



Milano ultimamente ha pianto una grave perdita.

Lieve come una farfalla, forte come una quercia Carla Fracci la ballerina che ha dato tanto a

Milano è volata in cielo.

Nei suoi racconti, eleganti e raffinati come lei , ricordava sempre con profonda tenerezza il suo papà che passando con il tram linea 1 proprio davanti alla Scala regalava una scampanellata, per salutare la figlia, che si esercitava nella prestigiosa scuola.

E ora Milano rende omaggio alla meravigliosa etoile con un tram bianco, un tram della linea dove lavorava il suo papà con la semplice scritta Milano per Carla Fracci.

E oggi vi porto nel museo della Scala, che tante volte ha visto volteggiare la nostra Carla.

Vi confesso che ci metto molto del mio cuore in questo racconto perché pur non essendo una vera e profonda esperta, amo in modo viscerale e istintivo l’opera lirica.

Nelle opere liriche, che raccontano di uomini e donne, di passioni e sconfitte io ci vedo descritta la vita, in tutte le sue luci e ombre.

Ed è in questo straordinario museo che molte vite sono passate. Artisti, musicisti, compositori, ballerini, librettisti, direttori d’orchestra, impresari e ance la vita di chi sta dietro alle quinte,scenografi, sarti, registi.


Un mondo di poesia, sogno e tanto impegno.

Grazie agli acquisti di un antiquario parigino Giulio Sambon, si crea la prima collezione per il museo nel 1911.

L’intento era di raccogliere documenti della storia dello Spettacolo, e il museo fu inaugurato L’8 marzo 1913.

Durante la Seconda Guerra Mondiale le opere raccolte furono messe al sicuro e dobbiamo ringraziare Fernanda Wittgens per il riallestimento successivo.

E ora una piccola curiosità. Come tutti i luoghi pieni di fascino anche questo ha la sua leggenda da raccontare.


Si racconta infatti che si aggiri per le sale il fantasma di Maria Callas, la celebre soprano, per spaventare i visitatori per vendicarsi di essere stata fischiata durante una sua “steccata”.

La parte più emozionante del museo è sicuramente vedere il palco, con il lusso del rosso e oro, sentirsi un po’ parte del teatro anche noi, e perché no, immaginare nella propria testa un’ aria piacevole, dalla Traviata alla Tosca, dalla Turandot alla Boheme.


Lidia Arrigoni




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