Il paesaggio cosmico, di Leonard Susskind (trad, di Franco Ligabue, Adelphi editore). È un libro che parla di scienza pura, la scienza che piace per le sue non certezze. Susskind (1940) è un affabulatore generoso e sincero che s’inoltra nell’universo con l’entusiasmo di un neofita. In realtà è uno scienziato rigoroso che ci fa amare la materia con semplicità.
Cinema perduto, di Gian Piero Brunetta (Feltrinelli). Dal cinema muto al cinema a colori (e ovviamente parlato). Una carrellata di titoli e di attori e registi ingiustamente dimenticati. Ripescaggi opportuni, osservazioni intelligenti e appassionate per una prosa incalzante, essenziale e viva.
Crisi sempre più grave dello Strega: ha vinto M di Antonio Scurati (Bompiani), una ricostruzione superficiale, tradizionale, romanzata, della nascita del Fascismo (Ernesto Galli della Loggia ha contato, inoltre, almeno otto errori gravi, fra cui la data di Caporetto). Culturalmente un flop.
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