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L'ARTE DELLA CONDUCTION



Lawrence “Butch” Morris: L’arte della Conduction, a cura di Daniela Veronesi, LIM editore, maggio 2024, pp.217, euro 28,00



Il libro di Morris non è un manuale di direzione d’orchestra, come apparentemente potrebbe sembrare, ma forse qualcosa di più. Il testo nasce all’interno di un contesto culturale appartenente alla musica moderna e al Jazz in senso lato. Si tratta di un prontuario analitico dei gesti più opportuni che un musicista deve memorizzare per coordinare un contesto di improvvisazione strumentale.

La disamina tecnico-musicale di natura jazzistica può tornare utile anche all’interno della direzione d’orchestra “tout court” come elemento integrativo o suppletivo. Musicisti come Carlos Kleiber, ad esempio, avevano l’abitudine di utilizzare una gestualità estremamente personalizzata in cui, la suddivisione di parecchie battute veniva riassunta in un solo gesto.

Bruno Maderna si avvaleva di inserti improvvisativi nelle sue composizioni e, come direttore, adoperava una gestualità non lontana da quella di Morris.

Si tratta sicuramente di una tecnica inconsueta, finalizzata alla dinamica interpretativa, volta a vitalizzare la pagina musicale come se fosse stata composta nel momento stesso in cui viene eseguita.

Morris, in sostanza, ha creato un metodo di direzione, in ambito specificamente improvvisativo, in cui la codifica del gesto presuppone un particolare atteggiamento compositivo.

Infatti per “arte della Conduction” si intende non solo lo specifico “chironomico” ma anche la possibilità di costruire un discorso musicale fortemente improntato alla vitalità stessa del messaggio.

Tutto viene finalizzato alla possibilità di estrarre il massimo creativo dei componenti dell’ensemble.

Il testo presuppone la rottura di quel diaframma che separa l’arte di eseguire della musica già codificata con l’aspetto di evoluzione vitale che di per sé la musica stessa presuppone.

Il messaggio di Morris è utile ad ogni forma di espressione musicale come indice di continuo confronto fra la radice di pensiero originaria e la sua messa in opera.

Un metodo normativo per far sì che il pensiero musicale non perda la fantasia iniziatica dell’attimo fuggente.

Il libro, oltre a contenere il prontuario completo della gestualità di Morris, presenta una raccolta molto interessante di appunti e pensieri dello stesso musicista.

Un ruolo non indifferente nel coordinare il materiale e ordinare l’attività di Morris è stato svolto dalla curatrice Daniela Veronesi, a sua volta coautrice dell’intera opera.

Si tratta di un contributo estremamente significativo per comprendere la musica moderna, il Jazz ma anche le infinite possibilità offerte da una diversa visione della pratica direttoriale.


Sergio Mora




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