Un altro spazio espositivo che è davvero imperdibile secondo il mio punto di vista è sicuramente la Galleria d’ Arte Moderna (GAM per gli amici )
Oltre alla ricca e ricercata collezione di opere dell’ ottocento, anche il luogo stesso è un vero capolavoro.
Si tratta infatti della Villa Reale, costruita tra il 1790 e il 1796 come residenza del conte Ludovico Barbiano di Belgiojoso su progetto dell’ architetto Leopoldo Pollack.
La villa poi passò a Napoleone Bonaparte, che ne fece la sua residenza milanese.
Le collezioni presenti nelle sale sono veri capolavori che grazie al collezionismo e donazioni di importanti famiglie (Treves, Ponti, Grassi, Vismara per citarne alcune) arricchiscono il patrimonio di arte del XVIII e XIX sec.
Con le prime sale si entra nel Neoclassicismo, si attraversa la superba sala da ballo con raccolte di ritratti. Non mancano opere rappresentative dal Romanticismo alla Scapigliatura.
Le mie opere preferite riguardano il Divisionismo e Simbolismo con esponenti molto importanti come Giovanni Segantini e Previati.
Ora vi regalo una piccola carrellata di opere e ovviamente scelgo quelle che per me sono le più significative.
Rimango sempre incantata di fronte alla sensualissima Venere di Pompeo Marchesi e all’
altrettanto conturbante Maddalena di Francesco Hayez.
Altre due opere che fanno parte della mia collezione immaginaria sono di Giovanni Segantini, “ Le due Madri “con una commovente scena di vita rurale. Una donna, bella come una Madonna illuminata dalla luce di una lanterna, culla mezza addormentata il suo bambino. Sullo sfondo ma non meno importante la
tenera figura di un’altra madre, una mucca che ha vicino a sé il vitellino. E’ una scena dolcissima, dove uomo e natura si fondono.
L’Angelo della Vita è un opera che lascia senza parole. Una figura eterea, soprannaturale al centro della scena con in braccio un bambino. In questa opera c’ è tutto l’amore del Mondo.
Infine un omaggio a un grande artista che a Milano ha dato tanto, l’uomo antico (Vir Temporis Acti ) di Adolfo Wildt.
Questa possente testa fa parte di un grande busto andato poi perduto nella Seconda Guerra Mondiale.
Per finire in modo indimenticabile il giro in questo gioiello milanese date un’ occhiata al giardino, sempre progettato da Pollack su commissione del conte Ludovico Barbiano di Belgiojoso.
Questo giardino per tradizione permette l’ingresso ai bambini o adulti accompagnati da essi, una condizione poetica che sa di altri tempi.
Sono molto felice di avervi accompagnato in uno dei miei musei preferiti e spero con la mia descrizione assolutamente istintiva di avervi incuriosito.
Lidia Arrigoni
Indubbiamente un gioiello di arte e di storia di Milano. Un luogo di sintesi preziosa tra opere d'arte raffinatissima e architettura pregevolissima. Non sempre correttamente valorizzate. Grazie per quest'articolo