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ENERGIA INFINITA? SI PUO'?



Questo è un articolo scritto nel 2019:

Ricerca dell'energia infinita

All’inizio del 2019 uno strano fenomeno celeste ha invaghito le menti di chi cerca prove dell’esistenza di vita extraterrestre. Analizzando i dati del satellite Kepler, alcuni scienziati si sono accorti che una stellina della costellazione del Cigno chiamata Kic 8462852 (Kic sta per Kepler input catalog), distante da noi circa 1500 anni luce, si comportava in modo anomalo. Il satellite Kepler è stato concepito per scovare l’esistenza di esopianeti (pianeti cioè fuori dal nostro sistema solare) mediante la tecnica dell’occultamento, una tecnica cioè che cerca l’esistenza dei pianeti studiando la diminuzione d’intensità luminosa delle stelle (segno che un pianeta le sta girando intorno schermandone la luce). La peculiarità di Kic 8462852 è stata scoperta dai volontari che partecipano al programma Planet Hunters (Cacciatori di Pianeti), che si occupano di esaminare “manualmente” i dati raccolti dalla missione Kepler nella speranza di cogliere qualcosa d’interessante sfuggito all’analisi automatica. In generale, il passaggio di un pianeta contro il disco della sua stella è un fenomeno che dura qualche ora e fa diminuire il flusso della stella di circa l’1 per cento. Nel caso di Kic 8462852 l'oscuramento invece era arrivato fino al 22%, cosa che non può essere spiegata dalla presenza di un pianeta seppur grandissimo. Per arrivare a quel livello di oscuramento la massa in rotazione attorno alla stella deve essere infinitamente maggiore. Qualcuno è arrivato addirittura a ipotizzare che questa immensa struttura schermante potesse essere il frutto di una tecnologia aliena chiamata “sfera di Dyson”.



Che cosa è la sfera di Dyson?

E’ una struttura teorizzata nel 1959 dal fisico britannico Freeman Dyson, per il quale una civiltà sufficientemente avanzata potrebbe essere in grado di realizzare una sfera di raggio pari a quello di un'orbita planetaria attorno a una stella al fine di catturarne una percentuale d’energia enormemente più alta rispetto a quel miliardesimo intercettato normalmente. Per realizzare questa sfera intorno alla Terra, tuttavia, pianeti e asteroidi dovrebbero essere fatti a pezzi in modo da fornire il materiale di costruzione per le strutture necessarie! L’ipotesi è ovviamente fantascientifica (anche se supportata da calcoli precisi), ma non impossibile da realizzarsi, almeno in un futuro non prossimo.

Tabby

Quando qualcuno ha notato che il programma SETI (dedicato alla ricerca d’intelligenza extraterrestre) stava sfruttando il tempo del radiotelescopio di Green Bank (il più grande radiotelescopio orientabile al Mondo) per osservare Kic 8462852, l’interesse è andato alle stelle. Così Tabetha Boyajian, una giovane astronoma americana si è buttata a capofitto nello studio di questo strano fenomeno, tanto che la stella è adesso nota con il nome di Tabby’s Star. Tabetha ha addirittura lanciato un programma di “crowdfunding” per raccogliere i fondi necessari per comprare tempo di osservazione da una rete di telescopi professionali, ricevendo più di 100.000 dollari dai sottoscrittori. Alla fine, tuttavia, è arrivata la doccia gelata.

E’ solo polvere!

Quando i telescopi sono entrati in funzione, hanno scoperto che l’assorbimento variava alle diverse lunghezze d’onda: questa è la firma inequivocabile dell’esistenza di polvere. Inoltre, rinchiusa in una sfera di Dyson, la stella intercetterebbe tutte le lunghezze d'onda del visibile per inviarle verso l'interno, mentre tutta la radiazione non utilizzata sarebbe rinviata all'esterno sotto forma di radiazione infrarossa. E d’infrarosso da Tabby non ne arriva. Tabby, dunque, è una stella circondata da un disco insolitamente polveroso. Niente sfera di Dyson e niente alieni purtroppo.

Conclusione

Questo episodio ci insegna quanto bisogna essere prudenti nel giudicare di primo acchito come esoterico un fenomeno che in realtà non lo è dopo che siano state eseguite serie indagini scientifiche. Questo episodio ci insegna quanto bisogna essere prudenti nel giudicare di primo acchito come esoterico un fenomeno che in realtà non lo è dopo che siano state eseguite serie indagini scientifiche. Certo una sfera di Dyson ci sarebbe piaciuta di più di un volgare disco polveroso, ma la realtà dei fatti è spesso spietata. Che cosa dire, infatti, del fenomeno degli UFO, con repentine apparizioni di alieni, i cerchi sul grano e le passate visite a Maya e antichi Egizi? Ci troviamo di fronte a situazioni inverosimili e del tutto illogiche. Che senso avrebbe, infatti, che ipotetici alieni, frutto di una missione sicuramente costosissima e pericolosa, si divertissero a giocare con noi a nascondino lasciando ambigui segni di notte nei campi? E se questi alieni avessero una tecnologia così progredita da permettere loro di costruire una sfera di Dyson, perché non potrebbero allora ricavare la stessa energia dalla fusione nucleare, la stessa che alimenta le stelle e le fa splendere così intensamente? Come dicono Boncinelli ed Ereditato nel loro recente libro “Il cosmo della mente, breve storia di come l'uomo ha creato l'universo” (ed. Il Saggiatore 2018): «In realtà anche in questo caso ci troviamo di fronte alla trasposizione infantile di stereotipi molto terrestri, conditi da complottismo e superficialità.».


Luca Maltecca – foto: Freeman Dyson, fisico e matematico, classe 1923






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